Nel 1978, cinque giovani di sinistra, convinti che la rivoluzione possa essere realizzata attraverso la politica e non con la violenza, si riuniscono in una casa e iniziano a discutere della rivista che hanno pubblicato. Gli eventi successivi, accaduti quella notte, rivelano il caos politico che regnava in Turchia prima del colpo di stato del 1980.

Burak Çevik è il fondatore della Fol Cinema Society e ha curato proiezioni di film sperimentali e d’autore. Tra il 2018 e il 2020 è stato docente di saggistica presso l’Università Bilgi di Istanbul. I suoi film The Pillar of Salt (2018), Belonging (2019) e Forms of Forgetting (2023) sono stati presentati nella sezione Forum della Berlinale. I suoi lavori video sono stati proiettati in diversi festival, tra cui il Festival di Locarno, il Toronto International Film Festival, il FID di Marsiglia e il New York Film Festival. Commissionato dal Jeonju Cinema Project e proiettato in anteprima internazionale al Karlovy Vary Film Festival, Nothing in Its Place è un film politico, serrato e di grande impegno civile, che mette in scena i conflitti ideologici di un Paese sconvolto al suo interno. Il particolare diventa universale, sulla base anche di uno scenario storico passato che diventa riflessione sul contemporaneo. L’atmosfera rarefatta degli interni spinge lo spettatore verso un’esperienza profondamente immersiva, in cui l’idea di un unico piano-sequenza per narrare la storia diventa strumento di tensione e coinvolgimento in prima persona all’interno della rappresentazione filmica, oltra ad assumere anche una valenza teorica in termini puramente cinematografici. Impeccabile la ricostruzione d’epoca, così come la palette cromatica, in un’operazione di fine mimesi che porta lo spettatore all’interno della scena, per confrontarsi con scenari e luoghi così lontani e così vicini. Cinema di parola ma, a suo modo, anche di azione, con una non trascurabile ricerca volta alla cura del dettaglio. Per riflettere e discutere.