Controcampo

El tríptico de Mondongo

El tríptico de Mondongo

Mariano Llinás

Argentina

Documentario

285’
MIN

Spagnolo

Un documentario sperimentale in tre atti che mostra ancora una volta la straordinaria brillantezza creativa di Mariano Llinás. Attraverso una narrazione che rompe le convenzioni cinematografiche, il film riflette sul processo creativo, sull’identità artistica e sulle tensioni tra autore e soggetto. L’opera si trasforma in un’indagine metacinematografica che mette in discussione i confini tra ritratto e autoritratto, tra arte e narrazione.

 

È in tre parti, distinte e coerenti allo stesso tempo: difficile non considerare i 73 minuti di El equilibrista, le due ore esatte del successivo Retrato de Mondongo e i 90 minuti spaccati di Kunst der Farbe come un’operazione coesa e unitaria. Llinás ci ha già abituato a progetti monumentali – basti pensare a Historias extraordinarias e La flor – e con questo titolo si conferma uno dei nomi più importanti e originali del cinema mondiale. In pochi come lui hanno il potere di (de)costruire narrazioni dentro altre narrazioni, giocando con linguaggi diversi e mescolando finzione e documentario in maniera semplicemente geniale. Da ricordare che Llinás lavora per il collettivo Pampero Cine, una delle forme produttive più genuine, sperimentali e interessanti dell’industria cinematografica odierna. Dallo stesso gruppo è arrivato anche Trenque Lauquen di Laura Citarella, un altro lavoro potentissimo che conferma la forza drammaturgica dei progetti del Pampero Cine.

El tríptico de Mondongo

El tríptico de Mondongo

Controcampo

Un documentario sperimentale in tre atti che mostra ancora una volta la straordinaria brillantezza creativa di Mariano Llinás. Attraverso una narrazione che rompe le convenzioni cinematografiche, il film riflette sul processo creativo, sull’identità artistica e sulle tensioni tra autore e soggetto. L’opera si trasforma in un’indagine metacinematografica che mette in discussione i confini tra ritratto e autoritratto, tra arte e narrazione.

 

È in tre parti, distinte e coerenti allo stesso tempo: difficile non considerare i 73 minuti di El equilibrista, le due ore esatte del successivo Retrato de Mondongo e i 90 minuti spaccati di Kunst der Farbe come un’operazione coesa e unitaria. Llinás ci ha già abituato a progetti monumentali – basti pensare a Historias extraordinarias e La flor – e con questo titolo si conferma uno dei nomi più importanti e originali del cinema mondiale. In pochi come lui hanno il potere di (de)costruire narrazioni dentro altre narrazioni, giocando con linguaggi diversi e mescolando finzione e documentario in maniera semplicemente geniale. Da ricordare che Llinás lavora per il collettivo Pampero Cine, una delle forme produttive più genuine, sperimentali e interessanti dell’industria cinematografica odierna. Dallo stesso gruppo è arrivato anche Trenque Lauquen di Laura Citarella, un altro lavoro potentissimo che conferma la forza drammaturgica dei progetti del Pampero Cine.

REGIA

Mariano Llinás

ANNO

2024

paese

Argentina

Genere

Documentario

durata

285’ MIN

Lingua

Spagnolo

Interpreti

Documentario con la partecipazione del collettivo artistico Mondongo

Sceneggiatura

Mariano Llinás

musiche - suono

Valeria Fernandez, Federico Esquerro

musiche - suono

Valeria Fernandez, Federico Esquerro

fotografia

Agustín Mendilaharzu, Ignacio Codino

Montaggio

Ignacio Codino

Montaggio

Ignacio Codino

produzione

El Pampero Cine, ArtHaus Central

Distributore

Distributore

gallery

DOVE

E QUANDO

4 giugno

Anteo Sala Rubino 10:00

scopri tutti
gli altri

scopri tutti gli altri

Some Nights I Feel Like Walking