A soli 18 anni, Brahim (Iliès Kadri), un giovane e promettente calciatore, è rappresentato dal suo agente e cugino Mehdi (Sofian Khammes). Sta per realizzare il suo sogno: firmare il suo primo contratto da professionista con il Lione. Ma l’arrivo di un potente agente straniero (Edgar Ramírez) rimescola le carte. Anche la lealtà ha un prezzo: in una corsa contro il tempo Brahim lo scoprirà a proprie spese, entrando in un mondo dove si lotta senza esclusione di colpi.

L’esordiente Camille Perton scrive e dirige una favola morale ambientata in un contesto prettamente maschile, quello calcistico («Sono una tifosa appassionata fin da quando ero bambina»); nello specifico, il mercato della squadra del Lione. «Ho incontrato agenti, giornalisti, ragazzi pronti a sacrificare tutto per il loro sogno, scoperto un mondo fatto di soldi, intermediari, pugnalate alle spalle. Tutto nell’anticamera delle squadre, dove lo sguardo dei fan non può arrivare», dice Perton. Tratteggiando, quasi in forma di thriller/noir, il viaggio di una giovane promessa sportiva, la regista denuncia il lato oscuro e malsano dei reclutamenti e gli eccessi commerciali di uno sport che pare aver perso l’originaria, e sana, spinta propulsiva. Prodotto da Ève Robin and Judith Lou-Lévy per conto di Les Films du Bal, Arenas è impreziosito da un cast perfettamente funzionale: dal giovane Brahim (un Iliès Kadri visto in Anatomia di una caduta di Justine Triet), destinato a lordarsi in un inevitabile iter di degenerazione morale, passando per Mehdi/Sofian Khammes (November – I cinque giorni dopo il Bataclan) e arrivando al talentuoso Edgar Ramírez (Domino; Che – L’argentino; la miniserie televisiva Carlos, per cui ha ottenuto il Premio César 2011 come miglior promessa maschile e una candidatura ai Golden Globe; Emilia Pérez, caso cinematografico del 2024 firmato Jacques Audiard), ambiguamente irresistibile nei panni del misterioso e affascinante agente Francis.