In Concorso

Ancestral Visions of the Future

Ancestral Visions of the Future

Lemohang Jeremiah Mosese

Francia, Germania, Lesotho, Qatar, Arabia Saudita

Documentario, Biografico

90’
MIN

Inglese

Un viaggio onirico tra mito e memoria: le esperienze di un giovane uomo in Lesotho si fondono con la magia del cinema, il ricordo della madre e l’esplorazione di temi quali casa, patria, identità.

Lemohang Jeremiah Mosese guarda alla propria terra di origine, il Lesotho, simbolo di infanzia e violenza, appartenenza e sradicamento, emotività e carnalità, passato e futuro, e realizza un documentario che lui stesso definisce ode al cinema, eterno accenno a mia madre. Mosese è artista visivo e regista autodidatta: il suo saggio Mother, I Am Suffocating, This Is My Last Film About You è stato presentato in anteprima al Forum della Berlinale nel 2019 e al MoMA e il lungometraggio This Is Not a Burial, It’s a Resurrection ha vinto il Visionary Filmmaking Jury Award al Sundance e oltre trenta altri premi. Le sue installazioni video, tra cui Sculpting God e New God, sono state esposte in tutto il mondo.

 

Autore concettuale, quindi, ma anche molto legato alla fisicità della rappresentazione: un contrasto ben espresso da Ancestral Visions of the Future, opera legata a luoghi, volti, pensieri che da personali si fanno universali e riflettono su Storia, storie, memoria, perdita. Dalle strade polverose e sterrate dove giocava con le macchinine di filo metallico a sette anni alle vie impassibili dell’esilio dove si è dissolto nell’anonimato, Mosese affronta i momenti che lo hanno distrutto e plasmato. La sua voce evoca una terra tra ricordi e mitologia, con un linguaggio fuori dal tempo e dallo spazio, una sorta di flusso poetico/visivo al tempo antico e moderno. Le sequenze sono associate per simboli indefiniti alla parola, l’assimilazione (e non comprensione, termine improponibile in un tale contesto filmico) è puramente istintiva. Non è racconto, non è videoarte, è un oggetto misterioso, soggettivo, frammentario, affascinante, che non smette di interrogarsi e interrogarci su chi siamo e chi diventeremo. E il significato primario del concetto stesso di immagine, in tal senso, diventa fondamentale.

Ancestral Visions of the Future

Ancestral Visions of the Future

In Concorso

Un viaggio onirico tra mito e memoria: le esperienze di un giovane uomo in Lesotho si fondono con la magia del cinema, il ricordo della madre e l’esplorazione di temi quali casa, patria, identità.

Lemohang Jeremiah Mosese guarda alla propria terra di origine, il Lesotho, simbolo di infanzia e violenza, appartenenza e sradicamento, emotività e carnalità, passato e futuro, e realizza un documentario che lui stesso definisce ode al cinema, eterno accenno a mia madre. Mosese è artista visivo e regista autodidatta: il suo saggio Mother, I Am Suffocating, This Is My Last Film About You è stato presentato in anteprima al Forum della Berlinale nel 2019 e al MoMA e il lungometraggio This Is Not a Burial, It’s a Resurrection ha vinto il Visionary Filmmaking Jury Award al Sundance e oltre trenta altri premi. Le sue installazioni video, tra cui Sculpting God e New God, sono state esposte in tutto il mondo.

 

Autore concettuale, quindi, ma anche molto legato alla fisicità della rappresentazione: un contrasto ben espresso da Ancestral Visions of the Future, opera legata a luoghi, volti, pensieri che da personali si fanno universali e riflettono su Storia, storie, memoria, perdita. Dalle strade polverose e sterrate dove giocava con le macchinine di filo metallico a sette anni alle vie impassibili dell’esilio dove si è dissolto nell’anonimato, Mosese affronta i momenti che lo hanno distrutto e plasmato. La sua voce evoca una terra tra ricordi e mitologia, con un linguaggio fuori dal tempo e dallo spazio, una sorta di flusso poetico/visivo al tempo antico e moderno. Le sequenze sono associate per simboli indefiniti alla parola, l’assimilazione (e non comprensione, termine improponibile in un tale contesto filmico) è puramente istintiva. Non è racconto, non è videoarte, è un oggetto misterioso, soggettivo, frammentario, affascinante, che non smette di interrogarsi e interrogarci su chi siamo e chi diventeremo. E il significato primario del concetto stesso di immagine, in tal senso, diventa fondamentale.

REGIA

Lemohang Jeremiah Mosese

ANNO

2025

paese

Francia, Germania, Lesotho, Qatar, Arabia Saudita

Genere

Documentario, Biografico

durata

90’ MIN

Lingua

Inglese

Interpreti

Siphiwe Nzima, Sobo Bernard, Mochesane Kotsoane, Rehauhetsoe Kotsoane

Sceneggiatura

Lemohang Mosese

musiche - suono

Diego Noguera

musiche - suono

Diego Noguera

fotografia

Lemohang Mosese, Phillip Leteka

Montaggio

Lemohang Mosese, Andrès Hilarion

Montaggio

Lemohang Mosese, Andrès Hilarion

produzione

Agat Films, Mokoari Street, SEERA Films

Distributore

Distributore

gallery

DOVE

E QUANDO

4 giugno

President 16:00

7 giugno

Anteo Sala President 18:30

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gli altri

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